domenica 7 ottobre 2007

DOLORE E FEDE

Acri, Regno di Gerusalemme, 1291

Uno squillo di tromba. Potente. Solitamente simbolo di aiuto di speranza,ma quella volta no era solo un presagio di sventura e dolore. Echeggiò nella grande sala sotterranea della rocca. Subito si sentì un gran vociare, soldati che correvano nelle loro posizioni, gli ordini dei sergenti si alzavano nel tumulto generale ,tentando di portare un po’ di ordine. Jean di Avallon non ne poteva più di quella situazione. Erano ormai tre mesi che la città era sotto assedio a opera dei Mammalucchi…ogni giorno, ogni notte squillavano le trombe d’allarme. Jean era assorto nei suoi pensieri più cupi e disperati, era nel fiore dei suoi anni,solo 20 anni, non voleva morire, si stava lasciando andare allo sconforto ,quando una mano poderosa lo afferrò alla spalla. Poi una voce forte e profonda tuonò -Muoviti Jean stanno attaccando….prendi le armi andiamo-
Martin di Carmaux,il suo coetaneo e amico, scomparve in una folla di soldati che uscivano dal portone rinforzato della sala.
Jean pensò subito ai suoi compagni che indomiti accorrevano verso il pericolo e si fece coraggio. All'istante una vampata ,come un fuoco, lo investì ,togliendogli ogni timore…si alzò e in tutta fretta indossò la cotta di maglia ,poi la veste bianca con la grande croce rossa sul petto,legò in vita il cinturone con lo spadone di suo padre,infilò l’elmo e infine corse fuori con lo scudo a tracolla.
Appena raggiunse il cortile rimase sbalordito dal frastuono e dal svolgersi degli eventi. Gli infedeli,servendosi di torri d’assedio,avevano già sfondato le difese controllando completamente le mura cittadine,tutto intorno a lui infuriava la battaglia. Tra le grida e tra il cozzare delle spade,Jean cercava l’amico in ogni angolo,poi lo vide nella mischia che affondava la sua spada nel costato di un nemico. Jean prese coraggio imbracciò con decisione lo scudo sfoderò lo spada e lanciando un urlo si lanciò nella mischia. Con pochi balzi raggiunse le scale che portavano alle mura,deciso a respingere gli invasori . Raggiunse il primo ,parò il fendente e colpì l’avversario in volto con lo scudo facendolo precipitare nel vuoto…decise di avanzare quando venne sbalzato a terra da un’esplosione potente….Jean respirava ora a fatica, l’elmo gli era volato via la testa che gli girava le orecchie che fischiavano…puntò la spada a terra e a fatica si alzò…subito si rese conto che gli assalitori avevano sbrecciato le mura….è finita. Ecco cosa stava pensando Jean in quel momento,siamo spacciati. Alla sua destra un urlo lo riscosse da quel momento di sconforto -CROCIATI!!! DIO LO VUOLE !!! NON CEDETE LORO NULLA!!!!AHHHHHHHHHHH- …una decine di crociati,suoi compagni si lanciarono a difesa della breccia…i nemici entravano già in massa…Jean alzò la spada sopra la testa lanciandosi nella mischia…subito calò un fendente che squarciò l’elmo di un avversario…ne raggiunse subito un altro parò il colpo di sciabola con lo scudo e immediatamente, abbassandosi, colpì le gambe del nemico facendolo crollare a terra e infilzandolo poi con la spada .
Le frecce scendevano a sciami,velenose, con sibili paurosi…Jean avanzava poi si fermava di colpo,si proteggeva dalle frecce poi ancora di corsa verso il nemico…raggiunse due arabi…il primo tentò di infilzarlo con la lunga lancia, ma il crociato deviando la punta con lo scudo compì una torsione verso sinistra squarciando la gola del nemico che cadde tra sbuffi di liquido purpureo….il secondo avversario,vedendo il compagno moribondo,si lanciò con una furia inaudita lanciando fendenti alti ,poi bassi a ripetizione…Jean stanco dagli scontri precedenti si ridusse a difendersi parando ogni colpo…infine vedendo il mammalucco perdere forze lo sbilanciò con una finta a destra e gli squarciò la gamba sinistra…infilzandolo poi sullo sterno. Jean liberò la spada dal cadavere alzando schizzi di sangue ovunque ….era completamente coperto di polvere sudore e sangue…si guardò intorno in cerca di nemici …ne avvistò tre contro un crociato…il compagno si stava difendendo alla meglio,ma non sarebbe resistito a lungo…così dopo un respiro profondo si lanciò in aiuto….raggiunse il primo e mulinando la spada a destra e a sinistra squarciò la schiena del povero avversario….poi affrontò il secondo …e dopo qualche parata e risposta riuscì a colpirlo alla spalla…il nemico cedette e venne raggiunto dal fendente fatale….Jean girandosi vide il compagno che era andato ad aiutare che squarciava lo scudo dell’avversario e che con un colpo netto decapitava l’inerme nemico….Jean avvicinò il compagno rendendosi conto che era proprio Martin ….i due si guardarono esausti….poi Jean parlò -Martin come faremo…siamo perduti …sono troppi-
-Lo so amico ….dobbiamo resistere ad ogni costo..-
Martin non riuscì a finire la frase che fu raggiunto da un dardo in piena gola. Il possente crociato cadde in ginocchio portandosi le mani al collo . Jean dopo un momento di stupore sostenne l’amico moribondo e riuscì a sentire le sue ultime parole -UCCIDI QUEI CANI INFEDELI…UCCIDILI UHUHUH …UCCIDILI IN NOME DI DI…. DI DIO-poi crollò senza vita..
Jean lanciò un urlo potente di rancore che si alzò in cielo…che sovrastò persino il rumore della battaglia…Poi si alzò in piedi con una rabbia cieca corse verso il primo gruppo di invasori…era così fuori di se dalla rabbia che non sentì il corno che squillava ordinando la ritirata nella rocca…Jean corse in una nube di polvere, sbucò davanti ad un avversario e lo trafisse subito, poi colpì con lo scudo un secondo facendogli perdere l’equilibrio e lo infilzò nelle costole….era senza pietà era una bestia feroce…la rabbia per la perdita dell’amico lo portò a lanciarsi conto cinque avversari…colpì la spada del primo,con una tale forza che lo disarmò,e riportando la spada in posizione d’attacco squarciò la gola al nemico….facendo ciò però rimase senza difese e il primo dei quattro invasori lo infilzò con la lancia…Jean perse le forze di colpo e cadde in ginocchio…con il sangue che gli sgrondava dalla ferita… -SIGNORE AIUTAMI A RESISTERE…ADDESTRA LE MIE MANI ALLA BATTAGLIA….DAMMI LA FORZAAAA- dopo che Jean urlò queste parole…si sentì avvampare da una nuova forza inspiegabile…si alzò in piedi,con la lancia ancora infilzata nel ventre, roteò la spada decapitando il soldato che lo aveva colpito…poi sferzò un colpo a destra colpendo la spalle di un altro invasore …infine infilzò l’ultimo sul fianco…prima di cadere nuovamente in ginocchio ed essere trafitto ripetutamente da tre avversari…Acri cadde dopo altre cinque lunghe ore di sanguinosa battaglia.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

ne ha di coraggio jean...peccato per la sua morte e per quella di martin...bella storia però!!bella sul serio cip!!!

Anonimo ha detto...

ma che bella..da dove la hai tirata fuori..fa cagare!!la hai trovata sui fumetti??

Anonimo ha detto...

ma sempre storie di guerra cip..che palle cazzo!

кє¡ρѕ ha detto...

allora per quel gran burlone che si firma con il nome di ciocca posso dire che nn considero le sue parole visto che ciocca nn è in grado di formulare un frase di senso compiuto...mentre per anonimo posso rispondere che si continuo a fare storie di guerra perchè sono quelle che mi piacciono di più e sono anche molto difficili da scrivere...e invito questo anonimo a scriverle lui le storielle d'amore perchè io nn ci tengo...saluti a tutti XD

Anonimo ha detto...

ciocca regna incontrastato..non te la prendere cip!!!

Anonimo ha detto...

ma vai a cagare!!

Anonimo ha detto...

e bè cazzo..bella cip..con i dialoghi è tutta un'altra cosa!!è più figo!!!

Anonimo ha detto...

ahaha io l'avevo letta in anteprima.....